CELEBRAZIONE COMUNE TRA CATTOLICI E
PROTESTANTI LUTERANI
La celebrazione
comune tra cattolici e luterani a “500”
anni dalla Riforma protestante nel 2017 è stata aperta da Papa Francesco il 31 ottobre 2016,
iniziando così il periodo di celebrazioni. Sappiate che ci sono due documenti
per il dialogo ecumenico sul sito del Vaticano di cui vi do gli estremi in
internet nelle pagine che seguono e ne faccio il commento.
Ps. In neretto di
seguito sono scritti gli articoli o le definizioni prese.
Seguono i miei commenti.
I PRINCIPALI PUNTI
DELLA DOTTRINA LUTERANA
1. «La
salvezza eterna si ottiene solo avendo fede in Dio, non occorrono le buone
opere» (fonte wikipedia).
Commento:
Ciò contrasta con quanto scritto nella
lettera di Giacomo nel Vangelo al Cap. 2 v. 26 che “La fede senza le opere è morta”.
2. «L’uomo
fa le buone opere perché è giustificato dalla grazia di Dio» (fonte
wikipedia), vale
a dire è Dio che spinge la persona a far le buone opere, ma non sono frutto
della bontà e volontà della persona e quindi dal suo libero arbitrio.
Commento:
Ciò contraddice quanto disse Gesù nel
passo evangelico: “ogni volta che avete fatto queste cose a uno
solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me” (vangelo
di Matteo 25, 40).
3. «Chiunque
illuminato da Dio può sviluppare una conoscenza completa ed esatta delle
scritture attraverso la grazia divina» (fonte wikipedia).
Commento:
E’ errato, occorre sì farci illuminare
dalla grazia dello Spirito Santo per avvicinarci alle scritture, ma occorre anche
farci aiutare dalla Chiesa attraverso commentari biblici, lettere encicliche,
documenti del Papa, scritti di santi, possiamo avvicinarci alla conoscenza
delle verità della fede, ma non penetrarle fino in fondo e soprattutto non
dobbiamo prendere alla lettera una frase del vangelo per piegarla alle nostre
esigenze, senza tener conto ciò che dice tutta la Sacra Scrittura e
l’insegnamento del Magistero della Chiesa su un dato argomento.
4. «Il Papa non è infallibile» (fonte wikipedia).
Commento:
Invece su questioni importanti e pur
rare, vale a dire su i principi di fede, in cui il Papa si esprime, essi vanno
creduti, perché in essi il Papa è infallibile. Lutero
relativamente al papa, lo riteneva un anticristo (Storia della Chiesa Ed.
Paoline 1989, pag. 476), non riconoscendone l’autorità. Nella Storia della Chiesa
Ed. Paoline a cura di L. Giovannini del 1989 Lutero affermò che «i concili non
solo possono errare, ma che avevano anche errato, come ad esempio il Concilio
di Costanza nella condanna di Jans Hus. Nasceva così il principio formale
protestante fondamentale…secondo cui la Sacra Scrittura è l’unica fonte e
criterio della fede» (pag. 482). Di fatto si sconfessava tutto l’insegnamento
della Chiesa. Nella sua seconda opera sul Papato di Roma Lutero afferma che il
celibato e i numerosi giorni festivi vanno aboliti» (pag. 484), contravvenendo in questa ultima definizione
quanto Dio creatore nei primi capitoli di Genesi aveva stabilito che l’uomo
dovesse riposarsi un giorno alla settimana per ricordarsi di quanto Dio aveva
fatto per lui e per rendergli culto.
5. «Gli unici sacramenti che hanno valore
sono il battesimo e l’Eucaristia, ma non hanno validità oggettiva in sé stessi,
ma solo se il fedele presente al rito attribuisce ad essi un valore di volta in
volta, oppure mai». Inoltre
Lutero ritiene che l’Eucaristia non avviene una vera trasformazione nel corpo e
sangue di Cristo (fonte
wikipedia). Non è perpetuazione del Sacrificio di Gesù sulla croce e mantiene
la presenza di Cristo solo al momento della Messa.
Commento:
Invece Gesù ha istituito anche il
Sacramento della S. Confessione dando il mandato degli apostoli e ai suoi
successori. Inoltre i sacramenti operano ciò che promettono. L’Eucaristia
permette agli uomini di avere le grazie spirituali che provengono da Cristo, ma
occorre essere in grazia di Dio, cioè non avere peccati sulla propria coscienza
per percepirne il valore (non peccati mortali e aver confessato anche quelli
veniali. Tutti quelli che la nostra coscienza con l’aiuto dello Spirito Santo
ci suggerisce).
6. «Il
sacerdozio per riceverlo non deve essere conferito da Cristo agli apostoli e da
questi ai successori, ma essendoci un contatto
diretto tra l’uomo e Dio, tutti possono essere sacerdoti» (fonte wikipedia).
Commento:
Solo Gesù cristo ha stabilito i suoi
successori, che poi nella Chiesa costituita hanno dei compiti ben precisi.
Tutti gli altri fanno parte del popolo di Dio, ma non possono essere sacerdoti,
non hanno avuto la chiamata e non sono stati ordinati dai vescovi, che sono i
successori degli apostoli.
7. «Dio c’impone la sua legge nella Bibbia
attraverso i Dieci Comandamenti, ma ci portano alla disperazione. Così con la
venuta di Gesù Egli ci porta a salvezza, con la sua grazia».
Commento:
Sbagliato – errore gravissimo! Dice
Gesù: “Non crediate che io sia
venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare
pieno compimento” (vangelo di Matteo 5, 17-18). Gesù non è venuto ad abolire i
Dieci Comandamenti. Egli infatti nel suo Vangelo dà norme morali ulteriori a
quelle date da Dio attraverso i suoi Dieci Comandamenti.
8. «Da tutta l'eternità Dio ha
predestinalo gli uni all'inferno (quelli ai quali nega la fede), e
gli altri al
paradiso (quelli ai quali la concede)». Egli affermò: «Poter credere che è giusto
il Dio, il quale fa intenzionalmente degni della dannazione, senza che essi
possano cambiare la cosa, è il più alto gradino della fede» (WA 18,33 – tratto da Storia della Chiesa
Ed. Paoline 1989, pag. 493).
Commento: Con questa definizione si
nega il valore della venuta di Gesù. La fede è un dono di Dio e tutti possono
chiederla a Dio. Inoltre, Gesù passa per tutto Israele e a tutti porta la Buona
Notizia (il Vangelo). Egli ha misericordia di tutti persino dei samaritani
considerati una sorta di peccatori dagli ebrei osservanti. Infine conferisce
agli apostoli di portare a tutti il Vangelo: dapprima agli israeliti e in
seguito attraverso S. Paolo (dopo la sua conversione) a tutti gli uomini.
I
DOCUMENTI DEL DIALOGO ECUMENICO
“DICHIARAZIONE CONGIUNTA SULLA DOTTRINA DELLA GIUSTIFICAZIONE”
a questo link internet:
(da notare il documento si
trova sul sito del Vaticano, non vi è né data, né l’autorità che si firma, ma è
comunque un documento citato assieme al documento che seguirà “Dal conflitto
alla comunione”)
In questo documento si fornisce una spiegazione congiunta
tra cattolici e protestanti della
Dottrina della giustificazione, dove insieme cattolici
e protestanti dichiarano:
Al punto 1 della
Premessa
La Riforma luterana
«è stata particolarmente sostenuta e difesa, nella
sua accezione riformata e nel suo valore particolare a fronte della teologia e
della Chiesa cattolica romana del tempo, le quali sostenevano e difendevano da
parte loro una giustificazione dagli accenti diversi».
Commento: Intanto
Lutero proseguì ostinatamente la sua concezione e la portò fino in fondo senza
un confronto costruttivo con l’autorità ecclesiastica, con il Papa e con
l’insegnamento della Chiesa (di cui negava il valore), questo è storicamente
dimostrato, ma anche per i tanti errori dottrinali che dimostrano la distanza
astrale della dottrina cristiano-cattolica da quella luterana. Inoltre gli
“accenti diversi” con i quali si vuole affibiare la poca differenza della
Chiesa cattolica con la chiesa luterana sono invece molto forti, vedasi come
detto in precedenza sulla giustificazione, che ai noi Dio chiede il nostro
contributo, altrimenti che libertà sarebbe la nostra se facesse tutto Gesù
Cristo attraverso la sua grazia? Invece, vediamo da noi stessi che se non
collaboriamo anche noi la grazia che Dio ci offre non produce in noi frutti di
conversione, poiché Dio ci lascia liberi se vogliamo essere a Lui fedeli
scegliendo il bene oppure scegliendo il male. Inoltre non è l’unico argomento
di contrasto che si vuol far credere tra la Chiesa di Roma e questa nuova
chiesa eretico-luterana, come ripeto i punti di scontro con la Parola di Dio e
con l’insegnamento della Chiesa sono parecchi lo si è visto, ma questo
documento pare ignorarli.
Al punto 5 della
Premessa:
«Questa Dichiarazione non
contiene tutto ciò che s’insegna in ciascuna Chiesa sulla giustificazione;
tuttavia essa esprime un consenso su verità fondamentali della dottrina della
giustificazione, mostrando come elaborazioni che permangono diverse non sono
più suscettibili di provocare condanne dottrinali».
Commento: Particolarmente grave
è questo punto, perché si pretende di sostenere che qualsiasi affermazione in
merito a questi argomenti non possono avere alcun peso sulla linea intrapresa
da coloro che hanno generato questo documento, che sembra scavalcare tutto il
Magistero precedente, ponendosi in antitesi a questo, pretendendo di cancellare
l’eresia della chiesa luterana, sostenuta dalle varie definizioni del Concilio
di Trento e ribadendo indirettamente che la Chiesa del passato ha sbagliato. In
questo modo si avvalla il pensiero di Lutero che non riconosceva nè il Papa nè
tutto il Magistero precedente. Occorrerebbe che i luterani sconfessassero
Lutero e riconoscessero l’infallibilità del Papa e il Magistero della Chiesa.
Al punto 19 del testo:
«Insieme
confessiamo che, l’uomo dipende interamente per la sua salvezza dalla grazia
salvifica di Dio. La libertà che egli possiede nei confronti degli uomini e
delle cose del mondo non è una libertà dalla quale possa derivare la sua
salvezza».
Commento: Errore gravissimo!
Con questa definizione congiunta con i luterani noi cattolici troviamo la
nostra dottrina stravolta, per il fatto che si afferma che l’uomo pur avendo il
libero arbitrio, cioè la facoltà di conoscere il bene e il male e decidere, ha
l’impossibilità di contribuire alla sua salvezza se non altro credendo
attraverso la fede in Dio Egli riceverà il perdono dei peccati. Troppo poco non
vi è contributo del cristiano nel percorso di conversione e non si accenna al
valore salvifico della S. Confessione, tutto ciò contrasta con il Vangelo e con
il percorso morale e di rinnovamento del cuore che Gesù stesso ci indica e
invita ad impegnarci.
Al punto 29 del testo:
«Ciò è
quanto i luterani vogliono intendere affermando che il cristiano è “al tempo
stesso giusto e peccatore”»…«Tuttavia, guardando a se stesso egli riconosce,
per mezzo della legge, di rimanere al tempo stesso e del tutto peccatore,
poiché in lui abita ancora il peccato…» «…nonostante il peccato, il cristiano non è più
separato da Dio, poiché, nato di nuovo mediante il battesimo e lo Spirito
Santo, ritornando quotidianamente al battesimo, egli riceve il perdono del suo
peccato, per cui il suo peccato non lo condanna più e non è più per lui causa
di morte eterna.[15]
».
Commento: Invece, il cristiano ha la
percezione di essere in sé giusto quando si è riconciliato totalmente con Dio
attraverso il Sacramento della S. Confessione, riconoscendo tutti i peccati.
Tuttavia se esercita la virtù dell’umiltà il cristiano sa di poter ricadere
ancora nel peccato e vigila perché ciò non avvenga (disse Gesù nell’orto degli
Ulivi “Pregate e vegliate per non cadere in tentazione”). Inoltre, non è che il peccatore ritorna
quotidianamente alla redenzione per merito del Battesimo e dello Spirito Santo
in modo automatico. Ma è per mezzo dello Spirito Santo, che egli ha coscienza
dei suoi peccati e per mezzo della stessa grazia santificante dello Spirito
Santo che egli all’interno della sua coscienza matura la sua volontà di
riconciliarsi con Dio e di chiedere la grazia per essere sempre più a Lui
unito. E’ errato il principio che avendo la concezione di essere peccatore, si
sente comunque giustificato. Sarebbe come affermare sono peccatore, continuo a
peccare, ma Dio mi giustifica pure quando pecco. E’ una contraddizione.
Al punto 30 del testo:
I cattolici «riconoscenti per la salvezza ricevuta
per mezzo di Cristo, vogliono piuttosto affermare che l’inclinazione ad opporsi
a Dio non merita la pena di morte eterna».
Commento: E’ vero invece il contrario – grave
errore dottrinale!
Al punto 41 del testo:
«L’insegnamento
delle Chiese luterane presentato in questa Dichiarazione non cade sotto le
condanne del Concilio di Trento. Le condanne delle Confessioni luterane non
colpiscono l’insegnamento della Chiesa cattolica romana così come esso è
presentato in questa Dichiarazione».
Commento: Anche qui come sulla
Premessa si mette le mani avanti affermando che con questa Dichiarazione le
condanne pendenti del Concilio di Trento non possono avere effetto su questa
Dichiarazione, anche se vi sono ancora molti argomenti aperti. Ma può esserci
già piena comunione come dichiara il titolo di questo documento, quando molti
aspetti dottrinali devono essere chiariti?
CONCLUSIONE
Risolto il principio della
giustificazione in questo documento congiunto, di cui però ho trovato delle falle,
si vorrebbe poi saltare la validità della scomunica per questo principio e su
tutti gli altri, ma invece ribadisco che questo metodo contiene un modo di
procedere errato nel perseguire la verità nell’unità. E’ necessario su tutti i
punti in cui Lutero è stato contrario alla Chiesa cattolica avere un
chiarimento e un avvicinamento ai principi della Chiesa, sconfessando quei
principi che contrastano con la
Dottrina della Chiesa, che in questo documento non sono stati
chiariti, mentre è evidente che si voglia avvallare quelli della teologia
protestante.
___________°__________
“DAL
CONFLITTO ALLA COMUNIONE”
Link del sito del
vaticano da cui è tratto il documento:
Al punto 8 del testo:
«Poiché
questi racconti del passato erano per lo più ispirati da una reciproca
opposizione, spesso non fecero altro che inasprire il conflitto tra le
confessioni, provocando anche talvolta un’aperta ostilità».
Commento: Non è vero vi erano
differenze dottrinali e lo si è visto nei punti precedenti che erano forti.
Lutero ha di fatto costituito una nuova religione
Al punto 14 del testo:
«Per
più di un secolo il movimento pentecostale e altri movimenti carismatici si
sono andati diffondendo largamente in tutto il mondo. Questi vigorosi movimenti
hanno presentato nuove accentuazioni, che hanno fatto sì che molte delle
vecchie controversie confessionali sembrino ormai obsolete».
Commento: con queste
“accentuazioni”, si vuole liquidare le differenze dottrinali come non più da
esaminare. Una tesi abbastanza assurda.
Al punto 16 del testo:
«La
presenza del passato nel presente si può modificare. In vista del 2017, il
punto non è raccontare una storia diversa, ma raccontare questa storia in
maniera diversa».
Commento: è un giro di parole
per dire che non si tratta ora di raccontare le cose riguardo alla separazione
tra la Chiesa cattolica in modo diverso, ma interpretarla in modo diverso. Un
giro di parole per affermare la stessa cosa e una presa in giro per chi legge.
Al punto 17 del testo:
«I
teologi ecumenici hanno deciso di non porre più l’accento sui punti di vista
delle rispettive confessioni e di non perseguirli a svantaggio del dialogo
ecumenico».
Commento: in pratica si
tralascia il nodo delle eresie, cioè ciò che ci divide e si guarda a solo ciò
che ci unisce, ma in questo modo non si fa un servizio alla verità nostra
religione cattolica, che così lascerebbe che nell’incontro con i luterani o
protestanti, di fatto di accettare le loro eresie, senza darvi alcun peso.
Al punto 25 del
testo:
«La Dichiarazione congiunta sulla dottrina
della giustificazione,[iv] sottoscritta nel 1999 dalla Federazione
luterana mondiale e dalla Chiesa cattolica romana, si fonda su questa base e
sul lavoro del dialogo statunitense Justification by Faith
[«Giustificazione per fede»],[v] e ha espresso un consenso tra luterani e
cattolici sulle verità fondamentali della dottrina sulla giustificazione».
Commento:
Invece rispetto al punto precedente nel quale si dichiarava di non voler
affrontare il nodo delle eresie, di qua in questo punto c’è una piena
accettazione della dottrina della giustificazione, vale a dire siamo
giustificati solo per fede e non per le opere. In questo modo se pecchiamo ma
crediamo in Dio, non saremmo puniti, non cadremmo sotto nessuna condanna.
Al punto 32 del
testo:
«Le
dottrine spesso mostrano di avere molti elementi comuni, ma possono divergere,
o persino essere in contrasto, nelle loro formulazioni. In virtù degli elementi
comuni, il dialogo è possibile; a motivo delle divergenze, il dialogo è
necessario».
Commento: in questo punto invece si afferma che
occorre comunque affrontare le divergenze dottrinali, cosa smentita nei
precedenti punti. Che grande confusione questo documento.
Al punto 107 del testo:
«L’anima è la sposa; Cristo è lo sposo; la fede è l’anello nuziale. Secondo le leggi che regolano il matrimonio, le proprietà dello sposo (la giustizia) diventano proprietà della sposa, e le proprietà della sposa (il peccato) diventano proprietà dello sposo».
Commento: così Cristo diverrebbe per gli eretici luterani e i nuovi applauditori gaudenti cattolici, un peccatore pure lui, e non più colui che si addossa il peso, espia e ci libera, ma anche Lui diverrebbe peccatore. Che grande bestemmia!!!
Ai punti 116-117 del testo:
«Questa è la concezione che Lutero aveva del credente cristiano, che è nello stesso tempo giustificato e tuttavia peccatore (simul iustus et peccator)». «La relazione con la parola di Dio come legge di Dio, in quanto essa giudica il peccatore, e la relazione con la parola di Dio come Vangelo di Dio, in quanto Cristo redime. Rispetto alla prima relazione noi siamo peccatori; rispetto alla seconda relazione siamo giusti e giustificati».
«L’anima è la sposa; Cristo è lo sposo; la fede è l’anello nuziale. Secondo le leggi che regolano il matrimonio, le proprietà dello sposo (la giustizia) diventano proprietà della sposa, e le proprietà della sposa (il peccato) diventano proprietà dello sposo».
Commento: così Cristo diverrebbe per gli eretici luterani e i nuovi applauditori gaudenti cattolici, un peccatore pure lui, e non più colui che si addossa il peso, espia e ci libera, ma anche Lui diverrebbe peccatore. Che grande bestemmia!!!
Ai punti 116-117 del testo:
«Questa è la concezione che Lutero aveva del credente cristiano, che è nello stesso tempo giustificato e tuttavia peccatore (simul iustus et peccator)». «La relazione con la parola di Dio come legge di Dio, in quanto essa giudica il peccatore, e la relazione con la parola di Dio come Vangelo di Dio, in quanto Cristo redime. Rispetto alla prima relazione noi siamo peccatori; rispetto alla seconda relazione siamo giusti e giustificati».
Commento: una spiegazione questa superficiale che confina il peccato
al rapporto con i Dieci Comandamenti e i Profeti che Gesù come Egli stesso
diceva non era venuto ad abolire ma a completare. E'un argomento trattato spesso anche dai testimoni
di Geova, per dare una spiegazione superficiale delle cose, mentre per legge ci
si riferisce sia ai Dieci Comandamenti, che al Vangelo, con il quale Gesù è
venuto a completare ciò che è sapienza di Dio. Invece questi sapienti confinano
il peccato in rapporto alla Rivelazione, non come un discernimento della
condotta di vita che viene giudicata già da sè nei comandi es. non rubare, non
commettere atti impuri, ma si cerca di isolare il peccato come una categoria di
pensiero che non tocca minimamente la persona; che bella strategia da farisei
attuali. Di fatti Gesù diceva che se la nostra giustizia non supererà quella dei
farisei, non potremo salvarci.
Al punto 123 del testo:
Al punto 123 del testo:
«I risultati di queste
analisi e di questi dialoghi sono riassunti nella Dichiarazione congiunta sulla
dottrina della giustificazione…Si tratta, pertanto, di un consenso che non
elimina le differenze, ma piuttosto le include in maniera esplicita».
Commento: qui si evidenzia l’intenzione del cammino ecumenico:
includere le deviazioni dottrinali dei protestanti nell’ambito cattolico.
Accettarle come buone anche per la parte cattolica perché la dichiarazione è
congiunta. E’ diventare noi stessi come loro, eretici e traditori di Cristo e
del suo Vangelo,
Al punto 125 del testo:
«Insieme confessiamo che l’uomo dipende interamente per la sua salvezza dalla grazia salvifica di Dio. La libertà che egli possiede nei confronti degli uomini e delle cose del mondo non è una libertà dalla quale possa derivare la sua salvezza».
Al punto 125 del testo:
«Insieme confessiamo che l’uomo dipende interamente per la sua salvezza dalla grazia salvifica di Dio. La libertà che egli possiede nei confronti degli uomini e delle cose del mondo non è una libertà dalla quale possa derivare la sua salvezza».
Commento: ribadito l'errore di Lutero che affermava che è Dio a
stabilire chi si salva indipendentemente dalla sua volontà - dottrina della
predestinazione contraria alla Chiesa.
Al punto 128 del testo:
«soltanto per mezzo della fede, la persona è giustificata “indipendentemente dalle opere” (Rm 3,28, cf. Dichiarazione congiunta, n.25)(Dichiarazione congiunta,Allegato 2C).[xliv]».
Al punto 128 del testo:
«soltanto per mezzo della fede, la persona è giustificata “indipendentemente dalle opere” (Rm 3,28, cf. Dichiarazione congiunta, n.25)(Dichiarazione congiunta,Allegato 2C).[xliv]».
Commento: se ho la fede anche se traballante posso peccare quanto
voglio ed essere giustificato per fede :"Pecca fortiter e credi
fortius" - Pecca molto e credi ancora di più.
Al punto 129 del testo:
«Quando l’uomo partecipa a Cristo nella fede, Dio non gli imputa il suo peccato e fa agire in lui un amore attivo mediante lo Spirito Santo. Entrambi questi aspetti dell’azione salvifica di Dio non dovrebbero essere scissi» (Dichiarazione congiunta, n.22; EO 7/1852).
Commento: vale a dire che se l'uomo pecca, comunque Cristo gli da comunque il suo amore mediante lo Spirito Santo. Quindi a che serve convertirsi? Tutti sono salvi anche le persone peggiori. Ma ciò contravviene l'insegnamento di Gesù: "Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno" Luca 13,24.
Al punto 129 del testo:
«Quando l’uomo partecipa a Cristo nella fede, Dio non gli imputa il suo peccato e fa agire in lui un amore attivo mediante lo Spirito Santo. Entrambi questi aspetti dell’azione salvifica di Dio non dovrebbero essere scissi» (Dichiarazione congiunta, n.22; EO 7/1852).
Commento: vale a dire che se l'uomo pecca, comunque Cristo gli da comunque il suo amore mediante lo Spirito Santo. Quindi a che serve convertirsi? Tutti sono salvi anche le persone peggiori. Ma ciò contravviene l'insegnamento di Gesù: "Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno" Luca 13,24.
Al punto 136 del
testo:
«…Poiché infatti per essi il
peccato ha il carattere di un atto, i cattolici qui non parlano di peccato, mentre
i luterani vedono in questa inclinazione a opporsi a Dio un rifiuto ad
abbandonarsi interamente a Dio e perciò chiamano questa inclinazione peccato.
Tuttavia entrambi pongono l’accento sul fatto che questa inclinazione a opporsi
a Dio non separa il giustificato da Dio».
Commento: Questo testo fa una bella confusione dottrinale perché opporsi
a Dio determina anche dei comportamenti concreti e quindi azioni di peccato. La
conclusione di questo articolo afferma “che questa inclinazione a opporsi a
Dio non separa il giustificato da Dio”, mentre invece lo separa per davvero,
perché da una parte l’opposizione a Dio, chiama in causa una cattiva
disposizione interiore. Si può peccare gravemente anche con i pensieri e avere
il cuore lontano da Dio. Perciò chi si oppone a Dio compie una scelta
consapevole di mettersi contro Dio.
Al punto 138 del
testo:
«Da un lato nella Dichiarazione si
afferma che le reciproche condanne della dottrina cattolica e di quella
luterana come descritte nella Dichiarazione non si applicano
all’altra confessione. Dall’altro lato la Dichiarazione afferma
in senso positivo un consenso nelle verità fondamentali della giustificazione:
“La comprensione della dottrina della giustificazione esposta in questa Dichiarazione mostra
l’esistenza di un consenso tra luterani e cattolici su verità fondamentali di
tale dottrina della giustificazione” (Dichiarazione congiunta,
n.40; EO 7/1870)».
Commento: Invece le Condanne del Concilio di Trento verso le Dichiarazioni
di Lutero sono tutt’ora valide e un semplice documento ecumenico non potrà mai
averla vinta rispetto a un documento emanato da un Concilio. Infatti la
Dottrina della Giustificazione è tutt’ora condannata dal Concilio di Trento e
contraddice il Vangelo, in quanto la salvezza viene non solo dalla fede, ma
anche dalle buone opere. E’ sulle nostre opere che saremo da Dio giudicati.
Al punto 150 del testo:
«Pur difendendo la pratica
dell’adorazione del santissimo Sacramento, il concilio di Trento tuttavia
assunse come punto di partenza il fatto che lo scopo primario dell’eucaristia è
la comunione dei fedeli. L’eucaristia fu istituita da Cristo per essere
consumata come cibo spirituale».
Commento: Il Concilio di Trento non può ammettere “che lo scopo
primario dell’eucaristia è la comunione dei fedeli”. Questa invece è una
proposizione protestante che mette la comunità e non Cristo (Dio) al centro
della celebrazione eucaristica. E’ un
articolo questo nel quale l’autore di questo testo ecumenico è menzognero.
Al punto 161 del testo:
«Dal momento che la questione di chi presiede
la celebrazione eucaristica è di grande importanza dal punto di vista
ecumenico, la necessità di un ministro designato dalla Chiesa costituisce un
significativo punto in comune, identificato dal dialogo: “Cattolici e luterani
sono dell’opinione che per la celebrazione dell’eucaristia sia necessaria la
guida del ministro appositamente scelto da parte della Chiesa” (L’eucaristia, n.65; EO /1272). Tuttavia cattolici e luterani intendono ancora
l’ufficio del ministero in maniera differente».
Commento: Qui si afferma che dev’essere un sacerdote cattolico a
guidare la celebrazione eucaristica, però sappiamo che per Lutero e seguaci
tutti che anche i semplici credenti sono sacerdoti. E in questo articolo si
lascia il campo aperto alle idee dei luterani sul sacerdozio.
Al punto 162 del
testo:
«Di conseguenza tutti noi che
crediamo in Cristo siamo sacerdoti e re, come dice Pietro nella prima Lettera,
al capitolo 2: “Voi siete una stirpe eletta, un popolo acquistato [da Dio], un
sacerdozio regale, un regno sacerdotale”.[lvi] “Siamo tutti quanti consacrati
sacerdoti dal battesimo”».[lvii]
Commento: E’ vero
dal punto di vista spirituale, ma non è vero dal punto di vista sacramentale,
in quanto noi semplici credenti non possiamo amministrare e istituire i
sacramenti.